Loro di Roberto Cotroneo.

Ho iniziato a leggere questo romanzo un po’ a scatola chiusa, senza conoscere nulla dell’autore o sul suo modo di scrivere. Pe quanto questa lettura non mi abbia convinta pienamente, mi ha fatto comunque venire voglia di leggere altre opere di Cotroneo perché comunque le capacità dell’autore sono più che evidenti così come la sua conoscenza della parola scritta.

Trama: Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore.

Una storia accattivante e con delle ottime premesse che però ha un solo grande difetto: la velocità. Il romanzo infatti si sviluppa in maniera così veloce da non essere riuscito a trasmettermi la giusta atmosfera di ansia e paura. Questo ritmo fin troppo veloce purtroppo si riflette anche sui personaggi con i quali mi è risultato molto difficile entrare in empatia.  Peccato perché il finale è davvero molto bello (si vede che c’è attenzione nello studio della trama) e lo stile dell’autore è comunque scorrevole e interessante (si vede che è uno scrittore che conosce il suo mestiere e che lo fa da anni). Se ne avrò l’occasione, come già anticipato, proverò senz’altro a leggere altre sue opere.

Studio Illegale: il mondo dell’avvocatura secondo Federico Baccomo.

Quando ho iniziato a scrivere il mio nuovo romanzo avevo bisogno di informazioni su come si svolge il praticantato in uno studio legale di alto livello. Per mia fortuna mi sono potuta avvalere della preziosa consulenza della mia super cugina Giorgia che, oltre ad avermi parlato della sua esperienza diretta, mi ha suggerito di leggere “Studio Illegale” di Federico Baccomo.

Trama: Andrea Campi è un professionista serio. Giovane avvocato nel prestigioso studio legale Flacker Grunthurst and Kropper, si occupa di importanti operazioni societarie per conto dei più grandi colossi industriali. Aveva ambizioni, aveva amici, aveva una ragazza. Ora ha prospettive. Lavora fino a notte fonda, mangia pizza e sushi sulla scrivania, vive con un bonsai e parla con il muro. Finché un giorno si trova coinvolto in un nuovo progetto particolarmente delicato: è l’inizio di un turbine di eventi e incontri che investe la sua immobile routine, spazzandone via certezze ed equilibri. Tra un privato che va sempre più a rotoli e la catastrofe lavorativa incombente, Andrea arriverà a fare i conti con la propria vita, l’unica professione per la quale non ha mai sostenuto un colloquio.

“Studio Illegale” mostra infatti in maniera vivida come si svolge il lavoro all’interno di un importante studio legale e lo fa con un’ironia pungente, a tratti cinica e che non va troppo per il sottile. La storia è piuttosto semplice e la lettura scorrevole, ma nonostante una certa leggerezza, questo romanzo mostra, anzi sbatte in faccia, quelle che sono le dinamiche di molte realtà lavorative dei giorni nostri, realtà in cui il lavoro deve essere messo al centro di tutto; dove non c’è spazio per la vita privata se si vuole operare ad alti livelli e dove l’individuo sottomette se stesso alle esigenze lavorative.
Realtà dove bisogna eccellere anche a costo di rinunciare a cose preziose come i propri affetti o di pugnalare un collega alle spalle.

Una lettura divertente e interessante che sono davvero contenta di aver fatto.