Un film che tutti gli scrittori dovrebbero vedere

Ieri sera, zappando su Sky, mi sono imbattuta per caso in un film che ho trovato davvero interessante: “The Words”.

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La prima particolarità di questo film é senza dubbio la sua struttura: inizia infatti con l’introduzione dello scrittore Clay Hammond (Dennis Quaid) intento in una lettura pubblica dal suo ultimo romanzo. In un attimo, attraverso le sue parole, ci troviamo catapultati nella storia di Rory Jansen (Bradley Cooper), giovane pieno di belle speranze, ma con poca fortuna che ha puntato tutto sul proprio sogno di riuscire a emergere come scrittore. I rifiuti da parte di agenti ed editori sono tanti così come i momenti di sconforto, soprattutto quando é costretto a chiedere a suo padre i soldi per poter arrivare a fine mese. Rory é costretto così a fare quello che molti aspiranti autori sono costretti a fare: trovarsi un lavoro di ripiego. (e a lui già va di culo visto che riesce a trovare un posto in una grossa casa editrice.) Durante il suo viaggio di nozze a Parigi, però, sua moglie Dora (Zoe Saldana) gli regala una vecchia valigetta da lavoro all’interno della quale Rory trova un vecchio manoscritto. La storia lo cattura così tanto che decide istintivamente di trascriverla a computer e, dopo una serie di circostanze, di proporlo a un editore come suo. Il successo  arriva così rapidamente che Rory non ha nemmeno il tempo di pensare alla gravità del suo gesto finché un vecchio (Jeremy Irons), il vero autore del romanzo, non lo avvicina per raccontargli la dolorosa storia legata a quello scritto. Una storia nella storia raccontata attraverso le parole del celebre scrittore Clay Hammond che fino alla fine non sappiamo se sia solo una mente brillante e un talentuoso scrittore o vero protagonista dei fatti da lui narrati.

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Oh Coulson, Coulson, perché sei tu Coulson?

Ieri sera ho visto la prima puntata della serie tv “Agents of S.h.i.e.l.d.”, una serie a lungo attesa da tutti i fan Marvel (e non solp) e devo ammettere che, per quanto non l’abbia trovata proprio eclatante, non mi é dispiaciuta affatto.
La prima cosa che ovviamente si può notare sono i molti collegamenti con tutti i film Marvel in particolare, ovviamente, con The Avengers.  Quello che mi è piaciuto però è che non vengono fatti troppi, noiosi spiegoni iniziali che avrebbero rischiato di scocciare i fan del film che magari non vedevano l’ora di entrare nel “vivo” della puntata. Certo una piccola introduzione c’è, è inevitabile, ma é perfettamente inserita nel contesto della puntata e serve soprattutto a far sì che la serie diventi non qualcosa a sé stante, ma un tassello fondamentale di quello che é l’articolato puzzle creato nel Marvel Cinematic Universe. Oltre a questa piccola introduzione, a fare da tramite con il film The Avengers é anche la presenza dell’agente Maria Hill che, pur essendo solo una comparsa di inizio puntata, svolge l’importante compito di reintrodurre il mitico agente Coulson dato per morto nel film dei Vendicatori.
Vista la… ehm… reazione della Hill alla presunta morte del collega non poteva che essere lei ad accompagnarlo nel suo ritorno in scena. XD

Ma proprio grazie a Maria Hill è anche possibile intuire un mistero legato alla convalescenza di Coulson che lui stesso ignora. Mistero che spero venga svelato altrimenti giuro che divento verde di rabbia.

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Lola, la bambina che mi ha rubato il cuore

Ci sono libri che smuovono qualcosa nel nostro istinto, romanzi di cui a volte non conosciamo nemmeno la trama, ma che in qualche modo ci attraggono anche se non sappiamo bene spiegarci il perché.
Con “la bambina senza cuore”  di Emanuela Valentini per me é stato così. Quando é stato pubblicato, ho voluto scaricarlo senza leggere la trama né cercare informazioni o pareri. È  rimasto poi diverso tempo sul mio ipad finché non mi sono trovata nello stato d’animo adatto ad approcciarmi ad esso.
E, come si suol dire, fu subito amore.

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