Due parole su “AVENGERS: ENDGAME” (no spoiler)

Praticamente, dopo un anno di snervante attesa, finalmente è uscito nelle sale “Avengers: endgame”. Non voglio fare spoiler o parlare in alcun modo della trama, perché a mio avviso Endgame deve essere visto “a scatola chiusa”. Insomma, meno si sa meglio è.

Ciò che posso dire è che, a mio avviso, questo film segna la conclusione di un’era, la prima era dei film Marvel. Infatti, oltre a dare una svolta alla lotta contro Thanos (iniziata con la battaglia di New York del primo Avengers)  alcuni personaggi avranno modo di chiudere i conti col passato e dare una (più o meno) giusta fine alle loro storie.

Alcuni elementi della trama sono risultati forse un po’ forzati (a causa infatti dell’addio annunciati di alcuni attori la storia DOVEVA per forza prendere una determinata svolta), ma nell’insieme il film mi ha trascinata, facendomi passare da momenti di tachicardia alle risate, dalla pura esaltazione alle lacrime. Epico, forse non con lo stesso ritmo di Infinity War, ma sicuramente un film da brividi che rivedrei ancora e ancora e ancora.

Preparatevi perché i “traumi” non saranno pochi e ricordate: AVENGERS. UNITI!

Una dedica per il nuovo anno

Durante l’ultimo dell’anno sono molte le canzoni che vengono riesumate e che ascoltiamo anche per solo per caso. A me è capitato di sentirne una che mi ha fatto venire in mente molte cose che ho visto e sentito in questi miei cinque anni in mezzo ai libri. Per questo ho deciso di fare una dedica un po’ particolare:

Agli editori che non pagano gli autori e a quelli che si fanno pagare per la pubblicazione.
A quelli per i quali la qualità di un testo è solo un optional e a quelli che sfruttano il lavoro di editors e grafici.
Agli editors improvvisati che non hanno la più pallida idea di quello che dovrebbe essere il loro lavoro e a quelli che trattano i romanzi altrui senza il minimo rispetto.
A coloro che pensano che fare i traduttori sia fare copia e incolla da google translate.

Agli autori che credono di non avere più niente da imparare e a quelli che parlano male di un editore solo perché li ha rifiutati senza pensare che forse il loro romanzo non è poi il capolavoro che credevano.
A quelli che preferiscono fare una polemica per ogni critica piuttosto che provare a trarre il meglio da essa.
Agli scrittori che  difendono editori a pagamento solo perché… boh… magari non vogliono far la figura dei fessi e a chi si finge un autore per difendere la propria casa editrice a pagamento.

Agli scrittori, illustratori, grafici e artisti vari, che guardano tutti dall’alto in basso sentendosi portatori della verità assoluta e sono talmente presuntuosi da non saper cogliere l’importanza delle opinioni altrui.

Ai blogger affamati di visualizzazioni e a quelli affamati di polemiche.
A quelli che scrivono solo per avere un libro gratis e si incazzano con gli editori perché magari mandano loro un romanzo in ebook e non in cartaceo.
Ai blogger che preferiscono insultare gli altri piuttosto che impegnarsi a rendere ogni giorno migliore il loro lavoro.
A chi scrive stroncature sterili e prive di argomentazioni e a chi loda un romanzo solo per ingraziarsi l’editore.

A chi sputa veleno nascondendosi dietro a un nickname e a quelli che vivono solo nella speranza di avere quanti più “mi piace” su facebook.
A chi preferisce un giorno di fama a una vita di amicizia e
a chi le amicizie le sceglie solo in base alla fama che possono dar loro di riflesso.

A me stessa perché di stronzate nel 2013 ne ho fatte tante anch’io e quindi me lo merito.

A tutti questi “professionisti” dedico questa canzone e il mio più sincero

VAFFANCULO!