Durante l’ultimo dell’anno sono molte le canzoni che vengono riesumate e che ascoltiamo anche per solo per caso. A me è capitato di sentirne una che mi ha fatto venire in mente molte cose che ho visto e sentito in questi miei cinque anni in mezzo ai libri. Per questo ho deciso di fare una dedica un po’ particolare:
Agli editori che non pagano gli autori e a quelli che si fanno pagare per la pubblicazione.
A quelli per i quali la qualità di un testo è solo un optional e a quelli che sfruttano il lavoro di editors e grafici.
Agli editors improvvisati che non hanno la più pallida idea di quello che dovrebbe essere il loro lavoro e a quelli che trattano i romanzi altrui senza il minimo rispetto.
A coloro che pensano che fare i traduttori sia fare copia e incolla da google translate.
Agli autori che credono di non avere più niente da imparare e a quelli che parlano male di un editore solo perché li ha rifiutati senza pensare che forse il loro romanzo non è poi il capolavoro che credevano.
A quelli che preferiscono fare una polemica per ogni critica piuttosto che provare a trarre il meglio da essa.
Agli scrittori che difendono editori a pagamento solo perché… boh… magari non vogliono far la figura dei fessi e a chi si finge un autore per difendere la propria casa editrice a pagamento.
Agli scrittori, illustratori, grafici e artisti vari, che guardano tutti dall’alto in basso sentendosi portatori della verità assoluta e sono talmente presuntuosi da non saper cogliere l’importanza delle opinioni altrui.
Ai blogger affamati di visualizzazioni e a quelli affamati di polemiche.
A quelli che scrivono solo per avere un libro gratis e si incazzano con gli editori perché magari mandano loro un romanzo in ebook e non in cartaceo.
Ai blogger che preferiscono insultare gli altri piuttosto che impegnarsi a rendere ogni giorno migliore il loro lavoro.
A chi scrive stroncature sterili e prive di argomentazioni e a chi loda un romanzo solo per ingraziarsi l’editore.
A chi sputa veleno nascondendosi dietro a un nickname e a quelli che vivono solo nella speranza di avere quanti più “mi piace” su facebook.
A chi preferisce un giorno di fama a una vita di amicizia e
a chi le amicizie le sceglie solo in base alla fama che possono dar loro di riflesso.
A me stessa perché di stronzate nel 2013 ne ho fatte tante anch’io e quindi me lo merito.
A tutti questi “professionisti” dedico questa canzone e il mio più sincero
VAFFANCULO!