Rieccomi qui! Ultimamente sto affrontando letture un po’ più impegnative del solito cosa che, unite alle millemila cose da fare, ha un po’ rallentato le mie letture. La cosa più bella, però, è che, per quanto impegnativi possano essere, ci sono dei libri che vale davvero la pena leggere.
Trama: Sono passati nove anni da quando Paul Muad’Dib è scomparso nel deserto, affidando la reggenza dell’Impero e la cura dei figli alla sorella Alia. La trasformazione ecologica di Arrakis prosegue con regolarità, mentre il pianeta vive un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e la religione sorta attorno alla carismatica figura di Paul Muad’Dib, trasformata da Alia in una soffocante burocrazia che minaccia di ridurre in schiavitù la galassia, richiama notevoli folle di pellegrini provenienti da migliaia di mondi. Alia, intanto, si appresta a distruggere l’opera del fratello, servendosi delle trame della vecchia aristocrazia e del Bene Gesserit, che opera attraverso Lady Jessica, per completare l’antico programma genetico prodotto da Paul. Spetterà a Ghanima e Leto, figli di Paul e detentori dell’immenso e terrificante potere della memoria genetica dell’umanità, mettere a posto le cose una volta per sempre.
Un romanzo che punta prevalentemente sull’interiorità dei personaggi piuttosto che sull’azione e che espande l’universo di Dune in maniera coerente e profonda. Un libro che tratta temi complessi come il misticismo e l’influenza della fede sulle masse e lo fa in maniera profonda e complessa. Ammetto di aver faticare un po’ a ingranare con la lettura, ma una volta superate le prime pagine la storia è scivolata via, coinvolgendomi e offrendomi notevoli spunti di riflessione. Un romanzo che potrebbe risultare difficile e a tratti pesante, ma che personalmente ho apprezzato molto.

