Gli anni incompiuti e il confine sottile tra amicizia e amore

Con “Gli anni incompiuti“, edito da La Corte Editore, Francesco Falconi si distacca per la prima volta dal fantastico per creare un’opera ricca di emozioni sulla crescita e la consapevolezza di se stessi, ma soprattutto su quel confine sottile che spesso separa l’amicizia dall’amore.

Trama:

Marco e Aurora si incontrano per la prima volta il giorno del loro ottavo compleanno. Lei sfoggia un grande sorriso, in testa ha un cerchietto rosso con una farfalla argentata, mentre lui è timido e chiuso nel suo cappotto largo e marrone. I due si parlano appena e sono convinti di non avere nulla in comune se non quella scomoda data di nascita, un compleanno che deve essere festeggiato “più degli altri”, perché il 29 febbraio esiste solo ogni quattro anni. Sarà il giorno che segna l’inizio di un legame indissolubile. Aurora e Marco crescono insieme e, giorno dopo giorno, diventano inseparabili. Gli anni passano e mentre Aurora sente che il loro rapporto si sta trasformando in qualcosa di più profondo, Marco, pur ricambiando i sentimenti, nasconde un segreto che non riesce a rivelare: prova attrazione anche per il suo stesso sesso. “Gli anni incompiuti” è la storia di una grande amicizia e del confine, indefinibile, che c’è tra questa e l’amore. Un racconto che parla della conoscenza di se stessi, della difficoltà di crescere, della paura di diventare adulti, di invecchiare, di rimanere soli. Parla della sessualità troppo spesso chiusa in schemi rigidi che la società impone e che, inevitabilmente, si spezzano di fronte ai veri sentimenti. Narra dell’antitesi tra amore fisico e mentale. Un romanzo su un’intera generazione che è anche uno spaccato della società italiana e degli eventi storico-politici che vanno dagli anni ’80 a oggi; la storia di due vite che a volte si intrecciano e a volte corrono parallele, nella cornice della Maremma Toscana, tra i vicoli di Siena e l’immortalità di Roma.

“Gli anni incompiuti” non è solo un romanzo, ma un viaggio nel tempo e nei ricordi. Con una storia permeata di delicatezza e allo stesso tempo di una straordinaria intensità, riporta a quel periodo della vita che tutti prima o poi attraversiamo, quello in cui ci troviamo più sperduti e confusi, spaventati da chi siamo e da chi stiamo diventando. Allo stesso tempo però, in questo libro c’è anche speranza, la speranza che la confusione e la paura non dureranno per sempre e che tutti troveremo il nostro posto prima o poi, anche se forse nella maniera più inaspettata. Vi è mai capitato di avere l’impressione, quando leggete un libro davvero speciale, di sentire come una musica dentro di voi? Una musica che può essere diversa per ognuno, ma che ti entra nel cuore e ti resta dentro in maniera indelebile.
Beh, questo romanzo per me ha una sua musica, un’armonia struggente e bellissima, malinconica e intensa. 
Mentre leggevo, dentro di me quella musica aveva le parole e la melodia di “love of my life” di Queen.
Chissà, magari per voi sarà diversa.

La Vendetta del Ragno

Ho scritto il racconto “la Vendetta del Ragno” diverso tempo fa, dopo un incontro fin troppo ravvicinato con un enorme ragno e la sua prole che mi ha… come dire… ehm… leggermente scossa (ahimè purtroppo la mia paura dei ragni rasenta l’aracnofobia) e ho deciso di pubblicandolo qui sul blog proprio per “lasciarlo andare” e scacciare quello spiacevole ricordo.

Non avrei mai pensato che, un giorno, molto tempo dopo, sarei stata contattata dal team del canale Pit Enjoy Ever per la realizzazione di un audio racconto tratto da quella storia creata prevalentemente per esorcizzare una mia paura.

Si tratta della prima volta che un mio scritto viene trasformato in audio racconto e devo ammettere che sentire le mie parole interpretate in maniera così intensa e da una voce così bella, mi ha lasciata senza fiato.

Non posso quindi che ringraziare tutto il team del canale (con cui spero vivamente di collaborare ancora) per questa opportunità e la bravissima Sapphire che ha dato vita alle mie parole in maniera straordinaria.

Black Bird: una storia di amicizia iniziata sotto la nube di Chernobyl.

Una ragazzina discriminata perché ebrea e una che crede così ciecamente nei suoi genitori da considerare giuste le violenze del padre. Due compagne di classe che si odiano, ma che si ritrovano unite da una terribile tragedia: il disastro di Chernobyl. Le due infatti vivono con le rispettive famiglie a Pripyat e dopo il disastro sono costretta a lasciare tutto, a separarsi dai propri cari e abbandonare le vecchi vite per sfuggire a una morte certa. 

Questo romanzo mi è stato consigliato in libreria e devo dire che mai come in questo caso il consiglio è stato prezioso. Ho letto molto su Chernobyl, ma mai un romanzo ambientato dopo il disastro e devo dire che questo libro mi ha davvero toccato il cuore. 
É una storia che parla di amicizia pura, della volontà di non rinunciare a se stessi anche in una realtà dura come quella del regime sovietico. 

Non solo lo consiglio, ma posso dirmi davvero felice di averlo letto. Questa ovviamente è solo la mia opinione, voi siete sempre liberi di non prendermi troppo sul serio . 😉