Due parole su “AVENGERS: ENDGAME” (no spoiler)

Praticamente, dopo un anno di snervante attesa, finalmente è uscito nelle sale “Avengers: endgame”. Non voglio fare spoiler o parlare in alcun modo della trama, perché a mio avviso Endgame deve essere visto “a scatola chiusa”. Insomma, meno si sa meglio è.

Ciò che posso dire è che, a mio avviso, questo film segna la conclusione di un’era, la prima era dei film Marvel. Infatti, oltre a dare una svolta alla lotta contro Thanos (iniziata con la battaglia di New York del primo Avengers)  alcuni personaggi avranno modo di chiudere i conti col passato e dare una (più o meno) giusta fine alle loro storie.

Alcuni elementi della trama sono risultati forse un po’ forzati (a causa infatti dell’addio annunciati di alcuni attori la storia DOVEVA per forza prendere una determinata svolta), ma nell’insieme il film mi ha trascinata, facendomi passare da momenti di tachicardia alle risate, dalla pura esaltazione alle lacrime. Epico, forse non con lo stesso ritmo di Infinity War, ma sicuramente un film da brividi che rivedrei ancora e ancora e ancora.

Preparatevi perché i “traumi” non saranno pochi e ricordate: AVENGERS. UNITI!

Captain America, il soldato d’inverno e gli agenti dello Shield.

Lo scorso martedì sono andata a vedere il nuovo film della Marvel Captain America – the Winter Soldier e posso dire che mai come in questo film i Marvel Studios hanno tirato fuori degli attributi cubici (altro che il tessereract).
Premetto che non seguo i fumetti Marvel per impossibilità monetaria quindi probabilmente non ho colto molte delle citazioni presenti (che mi hanno detto essere piuttosto presenti), ma di sicuro questo film mi ha fomentata come pochi altri del genere sono riusciti a fare.

Avete presente quei film che quando uscite dal cinema non potete fare a meno di pensare e ripensare “cazzo che figata cazzo che figata cazzo che figata”  sentendovi come se foste pronti anche voi a prendere a calci in culo chiunque? Beh questo è il secondo film di Captain America.

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Live to Rise (Again)

Oggi avevo voglia di postare una canzone che ultimamente sto ascoltando spesso. Si tratta di Live To Rise dei Soundgarden colonna sonora del mitico film TheAvengers.

Quando la sento mi torna in mente quanto spesso l’ambizione possa essere allo stesso tempo deleteria e fondamentale. Senza corriamo il rischio di spegnerci, di perdere di vista i nostri desideri e le nostre passioni, ma a volte è proprio la nostra ambizione che ci porta a fare il passo più lungo della gamba, a voler andare troppo oltre senza ricordare che abbiamo limiti e difetti impossibili da ignorare. I limiti vanno superati e affrontati, certo, ma non dobbiamo nemmeno dimenticare che il mondo é molto più grande e complesso di quello in cui noi viviamo e che il fatto di eccellere nella nostra piccola bolla di sapone non vuol dire che lo siamo anche nella realtà al di fuori di essa. Non bisogna avere fretta di andare avanti perché nessuno potrà mai toglierci la nostra passione né allontanare da noi le persone che davvero ci sostengono

Ultimamente ho rischiato  di dimenticare questa cosa, ma per fortuna c’è stato chi mi ha aiutato a tornare coi piedi per terra, a ricordare che sono ancora piuttosto immatura come autrice e che se voglio davvero “sorgere di nuovo” devo continuare a crescere, facendo un passo alla volta, senza bruciare le tappe ma allo stesso tempo senza dimenticare gli obbiettivi prefissati e chi, nonostante tutto, continua a darci sostegno e affetto.