Captain America, il soldato d’inverno e gli agenti dello Shield.

Lo scorso martedì sono andata a vedere il nuovo film della Marvel Captain America – the Winter Soldier e posso dire che mai come in questo film i Marvel Studios hanno tirato fuori degli attributi cubici (altro che il tessereract).
Premetto che non seguo i fumetti Marvel per impossibilità monetaria quindi probabilmente non ho colto molte delle citazioni presenti (che mi hanno detto essere piuttosto presenti), ma di sicuro questo film mi ha fomentata come pochi altri del genere sono riusciti a fare.

Avete presente quei film che quando uscite dal cinema non potete fare a meno di pensare e ripensare “cazzo che figata cazzo che figata cazzo che figata”  sentendovi come se foste pronti anche voi a prendere a calci in culo chiunque? Beh questo è il secondo film di Captain America.

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In esso ci sono scene d’azione spettacolari, ma allo stesso tempo un trama coerente e d’impatto, perfettamente incastonata nell’universo cinematografico Marvel. Mai come in questo film, poi, Steve Rogers non è solo “Captain America”, il super soldato sempre pronto a obbedire agli ordini per difendere la libertà e la patria, ma un essere umano pieno di dubbi e insicurezze. Egli arriva a mettere in dubbio l’autorità dello Shield, ma soprattutto a mettere in discussione le sue certezze e se stesso, soldato senza tempo, smarrito in un tempo che ormai non gli appartiene, molto più complesso, confuso e sfaccettato di quello in cui è nato. Rogers infatti sembra fare molta fatica, non tanto a integrarsi, quanto a voler riprendere a vivere senza perdersi nel passato. E sarà proprio il passato a metterlo maggiormente a dura prova attraverso lo sconvolgente ritorno dell’Hydra, ma soprattutto tramite la figura del Soldato d’Inverno (per gli amici Italiani Adam Kadmon).

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Ok, sorvolando sulla somiglianza con il presentatore di Mistero, il Soldato d’Inverno è un personaggio a mio avviso incisivo  e di impatto (reso tale anche dagli inquietanti effetti sonori che si sentono a ogni sua apparizione), che di certo farà ancora la sua comparsa nei film Marvel o almeno è ciò che si intuisce dalla seconda scena finale dopo i titoli di coda (ebbene sì ce ne sono due!)

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Quello che mi ha più gasata di questo film comunque è stato proprio l’immane stravolgimento che dà all’intero universo cinematografico della Marvel, un cambiamento che riguarda tutto lo Shield e che prosegue fin nella prima delle due scene finali. Insomma da quello che si è visto i successivi film Marvel si preannunciano davvero epici!

Parlando del secondo film di Captain America però non posso non parlare anche della serie televisiva Agents of Shield.
Nell’episodio 16 (the end of the beginning) infatti, la serie non solo si ricollega direttamente al film, ma si rivela essere stata interamente progettata per intrecciarsi ad esso in un crescendo che sicuramente rende l’episodio il migliore (fino ad ora) della serie e che dimostra ancora una volta la straordinaria capacità della Marvel di creare un universo cinematografico coerente e ben strutturato, un universo giunto a una svolta e che, a mio parere, non può che diventare ancor più spettacolare.

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Da parte mia adesso aspetto con ansia il film successivo ovvero “Guardians of the Galaxy” il cui trailer (oltre ad avermi mandato in fissa con quel maledetto “ooga chaka”) mi ha fatto venire una grandissima voglia di vederlo.

Voi però ovviamente siete più che liberi di non prendermi troppo sul serio 😉

 

 

 

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