Star Wars: Jedi Fallen Order

Devo dire che è da un po’ che non scrivo di videogiochi, un po’ perché ho avuto molto poco tempo per giocare ( e magari quel poco disponibile lo passavo giocando a Rocket League con mio marito), un po’ perchè ultimamente ho faticato a trovare dei giochi che mi prendessero davvero tanto. Ho deciso però di parlare comunque dell’ultimo gioco che ho avuto modo di finire circa un mesetto fa: Star Wars – Jedi Fallen Order

Di che stiamo parlando: Un’avventura su scala galattica vi attende in Star Wars Jedi: Fallen Order, un nuovo titolo d’azione e avventura in terza persona di Respawn Entertainment. Questo gioco per giocatore singolo guidato dalla narrazione ti mette nei panni di un padawan Jedi che è sfuggito per un pelo all’epurazione dell’Ordine 66 dopo gli eventi dell’Episodio 3: La vendetta dei Sith. In una ricerca per ricostruire l’Ordine Jedi, devi raccogliere i pezzi del tuo passato distrutto per completare il tuo addestramento, sviluppare nuove potenti abilità della Forza e padroneggiare l’arte dell’iconica spada laser, il tutto rimanendo un passo avanti all’Impero e ai suoi letali Inquisitori.

Da appassionata dell’universo di Star Wars, devo dire che ho iniziato questo gioco con un certo entusiasmo in parte ripagato da una grafica davvero spettacolare e da una storia che è riuscita a prendermi e ad appassionarmi nonostante i numerosi limiti del gameplay. Il gioco, infatti, mi è sembrato in generale piuttosto ripetitivo e a tratti snervante. Quello che ho trovato più fastidioso sono i punti di salvataggio, nei quali è possibile anche ricaricare la salute… facendo però ricomparire tutti i nemici eliminati prima di quel momento (cosa che ti riporta in pratica da punto a capo) e la mappa decisamente molto, molto poco comprensibile ( forse era un limite mio, ma mi sono ritrovata spesso a dire “vabbè, vado alla cieca”). Questo unito a una certa ripetitività sia nelle missioni che nelle ambientazioni, mi hanno fatto arrivare alle battute finali con una certa amarezza. Poi vabbè, è arrivato LUI e devo confessare che l’amarezza è un po’ svanita (ma non faccio spoiler anche se, visto che si tratta Star Wars, potrete intuire facilmente di chi sto parlando). Mi sento di consigliarlo? Mah, diciamo che vi consiglierei di investire su altro e questo magari lasciarlo in coda alla lista.

Questa ovviamente è solo la mia opinione. Voi siete sempre liberi di non prendermi troppo sul serio. 😉

Frau Perchta sta arrivando. Siete pronti?

Il 14 Dicembre ho inviato a Pit, del canale YouTube Pit Enjoy Ever con cui collaboro ormai da da diverso tempo, un racconto un po’ diverso dal solito. Volete sapere cosa è successo quando lo ha letto?

Beh, ascoltate e lo saprete… sempre che siate abbastanza coraggiosi per farlo.

Uno sguardo al passato per prepararsi al nuovo anno.

il Natale per me è un periodo speciale, è quel momento dell’anno in cui mi concedo di staccare, per riprendere così a dare il meglio di me nel nuovo anno. Per questo sono stata assente per un po’: per ricaricare le batterie e prepararmi a quello che, spero, sarà un anno ricco di cambiamenti importanti. Un modo per prepararmi al futuro, ma anche per guardare al passato e ricordare ciò che mi ha portato dove sono adesso.

Il mio modo per farlo è attraverso una lettura o meglio una rilettura, che amo immensamente e alla quale, questa volta, mi sono voluta approcciare in lingua originale. Il libro in questione (che rileggo ormai una volta l’anno da diverso tempo) è ovviamente “Il Signore degli Anelli”.

Lo avevo letto in lingua originale già una volta in passato, ma devo ammettere che questa volta mi ha sopresa in maniera particolare. Sono rimasta incantata dalla capacità di Tolkien di dare musicalità alle parole, di farti piombare come in una sorta di incantesimo capace di trascinarti in quella che sembra quasi un’antica canzone. Un’armonia che con la traduzione va un po’ perdendosi e che ha fatto entrare ancor più nel mio cuore un’opera che ha fatto parte di me fin da quando ero ragazzina.

E quindi eccomi qui, pronta a ricominciare e a impegnarmi per dare sempre il massimo, con un bagaglio di emozioni in più e la speranza (per me e per tutti voi) che questo nuovo anno possa essere davvero speciale.