Wulf Dorn e la sua “Psichiatra”

Di Wulf Dorn avevo già letto “Phobia” che però non mi aveva convinta al 100% , ma spinta dalla curiosità ho voluto comunque provare a leggere “la Psichiatra”, romanzo che ha portato Dorn al successo. Devo dire che a differenza di “Fobia”, questo libro mi ha davvero colpita.

Trama: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine…


Un’opera complessa e articolata che mostra una notevole conoscenza dell’autore dell’ambiente psichiatrico che descrive con accuratezza e notevole realismo. La storia inoltre trascina e cattura dalle prime pagine e coinvolge il lettore fino al colpo di coda finale che lascia totalmente spiazzato il lettore e che stravolge le carte in tavola in maniera del tutto imprevista. Un’opera che merita sicuramente il successo che ha avuto.
Molto bello e consigliato.

Cambiare le Ossa: il ritorno di Aurora Scalviati

E finalmente il 3 giugno c’è stato il grande giorno e devo dire che non avrei potuto chiedere un matrimonio più bello. Una giornata perfetta, resa ancora più speciale da tutte le persone speciali che vi hanno preso parte. Poi ovviamente c’è stata la luna di miele e quindi non posso non parlare delle letture fatte durante la vacanza (perché va bene tutto, ma non si parte MAI senza qualcosa da leggere).

In primis vorrei parlare di un romanzo che aspettavo da tempo: “Cambiare le Ossa” di Barbara Baraldi.
Non avendo potuto comprare il cartaceo essendo il libro uscito mentre ero in viaggio (ma rimedierò a breve) ho preso immediatamente l’ebook, divorandolo in poco più di un paio di giorni.

“Cambiare le Ossa” vede il ritorno della profiler Aurora Scalviati nella sua Torino, il luogo della fine e del principio, la tomba di ciò che era e la culla di ciò che è diventata.
Un ritorno che la porterà a confrontarsi con ciò che si è lasciata alle spalle e ad avvicinarsi a quel limite oltre il quale vivono le tenebre. Un ritorno nel passato, ma anche un passo avanti verso il futuro per lei, perché sarà proprio dopo aver toccato il fondo che Aurora inizierà la propria ascesa fuori dall’oscurità. 

Un romanzo meravigliosamente strutturato (con rimandi sia alla precedente trilogia avente come protagonista Aurora che al romanzo “La stagione dei Ragni” dove a essere protagonista è Francesco Scalviati, padre di Aurora) e con una trama che cattura e trascina ricca di tematiche che portano alla riflessione e all’approfondimento (ci voleva Barbara Baraldi per farmi venire la curiosità di leggere un libro sulla meccanica quantistica 😆).

E poi c’è lei, Aurora, così magnifica nella sua imperfezione, così vera e umana che come sempre lascia nel lettore un segno indelebile.
E questa volta, lo lascia fin nelle ossa.