Gli Omicidi di Barbara Baraldi

Tutti abbiamo autori che amiamo in maniera speciale e che ci fanno fiondare in libreria ogni volta che pubblicano un nuovo libro. Nel mio caso, (ma sarei curiosa di sapere anche il vostro), Barbara Baraldi é uno di questi scrittori. Per questo sono stata immensamente felice quando é uscito il suo “Gli Omicidi dei Tarocchi”.

Trama:Trieste è una città abituata al silenzio, ma questa volta tace per paura. Un killer senza volto ha commesso due delitti: le vittime non sembrano avere nulla in comune, se non che sulle scene vengono trovate due carte dei tarocchi, la Temperanza e la Ruota della Fortuna. Appena la commissaria Emma Bellini le vede, il gelo la attraversa. Quelle carte fanno parte di un mazzo realizzato a mano da sua sorella Maia, artista e appassionata di esoterismo, con cui non parla da anni. Emma ora non può evitare il confronto. Deve ritrovare Maia, interrogarla, capire cosa leghi il mazzo agli omicidi. Maia, però, è atterrita: rivela di aver distrutto tutte le carte da tempo, dopo un evento drammatico che ha stravolto la sua vita e l’ha portata a rinnegare per sempre la divinazione. Un trauma che le ha lasciato una parola incisa nella memoria, come un’eco lontana o un marchio a fuoco. Safir. Quando un terzo cadavere viene ritrovato, con un’altra carta accanto, l’indagine diventa una corsa contro il tempo. Mentre Emma segue i fili logici di un enigma che sembra sfuggire a ogni razionalità, Maia rimette mano ai tarocchi per cercare di far pace con il passato. E, forse, per ritrovare sua sorella. 

Il nuovo romanzo della Baraldi, cattura e affascina con uno stile fluido, accurato e realistico in una storia che, però, non racconta solo un’indagine, ma le emozioni di due sorelle separate dalla vita che si ritrovano coinvolte in una serie di omicidi. Se una si trova a indagare sulla vicenda per lavoro, l’altra vi si ritrova coinvolta a causa di un mazzo di tarocchi che credeva distrutto per sempre, ma che riappare assieme ai ricordi e al dolore di un passato che sperava aver ormai sepolto definitivamente nella memoria. Una storia di destino e coincidenze, un intreccio dove l’aspetto psicologico ed emotivo ha lo stesso rilievo e importanza di quello investigativo e dove ogni dettaglio è studiato per mantenere viva l’attenzione e l’interesse del lettore. Sicuramente consigliato a tutti gli amanti del genere.

La Bambola assassina di Barbara Baraldi

La settimana scorsa, per me, è stata davvero intensa. Lunedì 21, infatti, è nato il mio bambino, il piccolo Leonardo, e per il periodo in ospedale, non potevo che scegliere di portare con me un libro molto, molto speciale. Speciale perché mi è stato regalato da due persone a me molto care, scritto da una persona per me altrettanto cara: la Bambola dagli Occhi di Cristallo di Barbara Baraldi.

Trama: Nei primi, convulsi anni del nuovo millennio, una Bologna cupa e torbida fa da scenario a una serie di omicidi agghiaccianti. Il killer è intrepido, sicuro di sé, e gli indizi che lascia accanto ai cadaveri sono messaggi di puro orrore. Il compito di decifrarli spetta all’affascinante e disilluso ispettore Marconi, che è stato tradito dal passato e vive ai margini di un presente denso di rimpianti. Nonostante lo scetticismo dei colleghi, sarà proprio lui a scoprire il filo rosso che lega le vittime: sono tutti uomini violenti. Per l’esattezza, violenti verso le donne. Mettendo insieme i tasselli di un intricato mosaico, Marconi inizia a costruire l’identikit: una donna bionda ed eterea. Un’assassina spietata. Una mente astuta. Si sta vendicando di qualcosa? O di qualcuno? L’indagine s’intreccia con le vicende di altri personaggi: l’introversa Eva, pubblicitaria piena di talento ma vessata dal suo capo, Nunzio, piccolo delinquente invischiato in un gioco più grande di lui, e Viola, che ha il dono – o la maledizione – di prevedere nei suoi sogni le scene dei crimini. Cosa lega le loro storie a quella della misteriosa Bambola giustiziera? Nei meandri di notti senza fine, gli eventi si susseguono in un implacabile crescendo dove è impossibile scorgere il confine fra colpa e redenzione, purezza e ferocia. Fino a un epilogo che lascia senza fiato. 

Un romanzo che si legge tutto d’un fiato grazie a uno stile intenso e a capitoli brevi che danno vita una storia cupa e dal ritmo serrato, capace di lasciare il lettore nel dubbio e ribaltare le carte in tavola pagina dopo pagina fino al suo giusto finale.  Una storia nata diversi anni fa, ma che, nella sua nuova edizione,  ritorna a nuova vita e con nuovo vigore attraverso personaggi accattivanti e una trama intricata che si compone, pezzo dopo pezzo, come un puzzle complesso.

A far da cornice al tutto, c’è Bologna nella sua versione più nera, quella nascosta alla vista dei turisti, una Bologna bellissima e violenta come la Bambola che cammina per le sue strade inondandole di sangue e vendetta. Perché è di vendetta che questo romanzo parla: vendetta per tutte le donne violentate e uccise, per quelle che vivono nella paura di camminare liberamente per strada; per le vittime inascoltate di uomini violenti.

Consigliatissimo anche a chi non si è mai approcciato al genere.

Barbara Baraldi per Janis Joplin

Ci sono libri che leggiamo con piacere, altri che ci annoiano, altri ancora che divoriamo pagina dopo pagina, incapaci di riuscire a staccare gli occhi, assaporando ogni singola parola. Poi ci sono libri come “Il fuoco dentro. Janis Joplin” di Barbara Baraldi, quei libri che inizi e che poi hai paura ad andare avanti a leggere perché ti bruciano il cuore, riportando a galla ricordi e facendoti vivere emozioni viscerali.

Trama: Non sa dire, Janis, perché detesti tanto Port Arthur, la piccola città del Texas dove è nata e cresciuta. Forse è l’aria asfittica o il perbenismo imperante, oppure il fatto che, a parte lei, nessuno sembra accorgersi che il mondo sta cambiando. Sono gli anni Cinquanta e Janis è un’adolescente inquieta. Non è docile, non è gentile, non fa niente per apparire bella. Legge On the road e sogna di andarsene. I suoi genitori non la capiscono; come potrebbero? E i compagni aspettano che nessuno li veda per bullizzarla brutalmente nei corridoi della scuola. Così Janis si convince di non meritare amore. Di non meritare niente. Di sé apprezza solo una cosa: la voce, quel grido limpido e sporco che la libera da ogni dolore. C’è una vecchia foto in cui ha tre anni e sorride. Sul bordo sua madre ha scritto Si addormenta cantando. Non lo sa ancora, ma di cantare non smetterà mai. Barbara Baraldi tinge di nero la storia della rocker più grande di tutti i tempi per dare vita a un romanzo travolgente. Janis divampa come un fuoco nei suoi perenni contrasti: il sogno di un’esistenza normale e la seduzione feroce del successo, la sete d’amore e la solitudine fuori dal palco, la disperazione cosmica e il tentativo di placarla nell’abbraccio dolce e spietato dell’eroina. E poi il sesso e le risse con Jim Morrison, l’alba al Chelsea Hotel insieme a Leonard Cohen, la fratellanza con Jimi Hendrix, l’attrazione devastante per Peggy Caserta. La musica, su tutto: estrema rivalsa, via di salvezza, dea consolatrice a cui immolare l’anima. Fino alla fine, e per l’eternità.

Quest’opera di Barbara Baraldi non è una biografia né vuole esserla, ma si approccia in maniera umile e onesta alla vita dell’artista, raccontandone la storia con intensità e un’attenzione nata da un lungo studio e un profondo rispetto. Un romanzo che non parla solo di una cantante, ma della donna che si nascondeva dietro di essa; una donna fragile e tormentata che ha trovato nella musica la propria passione, la sua stessa essenza vitale. Janis non può vivere senza cantare eppure, neppure quello sembra bastare a salvala perché il vero nemico, il vero male, non proviene dal mondo esterno, ma da se stessa. E quando siamo noi il nostro nemico anche un’ancora di salvezza può finire col trasformarsi in un peso insostenibile.

Un’opera intensa e meravigliosa che consiglio sia a tutti coloro che conoscono e amano Janis Joplin che a coloro che non hanno ancora avuto modo di incontrare la sua musica. Fidatevi di me: provate a conoscere Janis. Vi brucerà nell’anima.