Quando l’amore è un Delirium

Sono un’infinità le distopie per ragazzi uscita da quando Hunger Games ha portato l genere alla ribalta, alcune sono davvero scritte bene e rappresentano (almeno per me) delle piacevoli letture quando si ha voglia di qualcosa di non troppo impegnative. Per questo sono stata felice quando ho trovato in offerta l’ebook con la trilogia completa di questa particolare trilogia.

Trama: In un unico volume la trilogia completa che contiene i titoli Delirium, Chaos e Requiem che hanno appassionato milioni di lettrici in tutto il mondo. Nel futuro in cui vive Lena, l’amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un’operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l’ora di essere “curata”, smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all’operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l’impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere. In una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena sta per scoprire l’importanza di scegliere chi si vuole diventare e cosa si vuole fare della propria vita.

Ho letto l’eBook con la trilogia completa di Delirium mentre ero in viaggio e all’inizio ne sono rimasta colpita. Il primo romanzo (Delirium appunto) serve a introdurre la protagonista Lena e la sua realtà, un’America in cui l’amore viene considerato come una vera e propria malattia e, in quanto tale, curato attraverso un’operazione in grado di eliminare in un individuo le emozioni più intense. La storia si svolge in maniera piuttosto lineare, ma con un buon ritmo e un colpo di scena finale che, devo ammettere, mi ha piacevolmente sorpresa perché decisamente inaspettato in una distopia per ragazzi come questa. Nel secondo e nel terzo romanzo (Chaos e Requiem) la struttura narrativa cambia: in Chaos si segue il punto d vista di Lena attraverso due linee temporali diverse mentre in Reuiem la storia viene vista sia attraverso gli occhi di Lena che di quelli della sua migliore amica Hana.
In entrambi i casi lo stile è fluido e scorrevole e, proseguendo la lettura, il lettore viene portato a scoprire sempre più dettagli del mondo in cui si muovono Lana e i suoi amici, dando vita a una realtà complessa e tutto sommato interessante. Peccato che i pregi di questa trilogia finiscano qui perché purtroppo la storia tende a prendere risvolti fin troppo scontati e più si va avanti con la lettura (soprattutto nel terzo romanzo) più si ha l’impressione che l’autrice abbia voluto affrettare le cose come a voler concludere tutto al più presto. Una lettura tutto sommato piacevole quindi, che parte molto bene, ma che finisce col perdersi soprattutto sul finale.

Gli anni incompiuti e il confine sottile tra amicizia e amore

Con “Gli anni incompiuti“, edito da La Corte Editore, Francesco Falconi si distacca per la prima volta dal fantastico per creare un’opera ricca di emozioni sulla crescita e la consapevolezza di se stessi, ma soprattutto su quel confine sottile che spesso separa l’amicizia dall’amore.

Trama:

Marco e Aurora si incontrano per la prima volta il giorno del loro ottavo compleanno. Lei sfoggia un grande sorriso, in testa ha un cerchietto rosso con una farfalla argentata, mentre lui è timido e chiuso nel suo cappotto largo e marrone. I due si parlano appena e sono convinti di non avere nulla in comune se non quella scomoda data di nascita, un compleanno che deve essere festeggiato “più degli altri”, perché il 29 febbraio esiste solo ogni quattro anni. Sarà il giorno che segna l’inizio di un legame indissolubile. Aurora e Marco crescono insieme e, giorno dopo giorno, diventano inseparabili. Gli anni passano e mentre Aurora sente che il loro rapporto si sta trasformando in qualcosa di più profondo, Marco, pur ricambiando i sentimenti, nasconde un segreto che non riesce a rivelare: prova attrazione anche per il suo stesso sesso. “Gli anni incompiuti” è la storia di una grande amicizia e del confine, indefinibile, che c’è tra questa e l’amore. Un racconto che parla della conoscenza di se stessi, della difficoltà di crescere, della paura di diventare adulti, di invecchiare, di rimanere soli. Parla della sessualità troppo spesso chiusa in schemi rigidi che la società impone e che, inevitabilmente, si spezzano di fronte ai veri sentimenti. Narra dell’antitesi tra amore fisico e mentale. Un romanzo su un’intera generazione che è anche uno spaccato della società italiana e degli eventi storico-politici che vanno dagli anni ’80 a oggi; la storia di due vite che a volte si intrecciano e a volte corrono parallele, nella cornice della Maremma Toscana, tra i vicoli di Siena e l’immortalità di Roma.

“Gli anni incompiuti” non è solo un romanzo, ma un viaggio nel tempo e nei ricordi. Con una storia permeata di delicatezza e allo stesso tempo di una straordinaria intensità, riporta a quel periodo della vita che tutti prima o poi attraversiamo, quello in cui ci troviamo più sperduti e confusi, spaventati da chi siamo e da chi stiamo diventando. Allo stesso tempo però, in questo libro c’è anche speranza, la speranza che la confusione e la paura non dureranno per sempre e che tutti troveremo il nostro posto prima o poi, anche se forse nella maniera più inaspettata. Vi è mai capitato di avere l’impressione, quando leggete un libro davvero speciale, di sentire come una musica dentro di voi? Una musica che può essere diversa per ognuno, ma che ti entra nel cuore e ti resta dentro in maniera indelebile.
Beh, questo romanzo per me ha una sua musica, un’armonia struggente e bellissima, malinconica e intensa. 
Mentre leggevo, dentro di me quella musica aveva le parole e la melodia di “love of my life” di Queen.
Chissà, magari per voi sarà diversa.