Il Matrimonio di Jason Rekulak

Non ho letto altre opere di questo autore di Jason Rekulak, ma avendo sentito parlare dei suoi lavori e avendo trovato la trama di questo libro interessante (oltre che, confesso, l’eBook in promo), ho deciso di provare ad approcciarmi a questo autore con questo suo nuovo romanzo. Peccato che questo sia uno dei casi in cui, a mio avviso, la trama sia del tutto fuorviante. Lascia infatti presupporre un romanzo dove a essere protagonisti sono padre e figlia, ma a essere protagonista è solo lui e la figlia… beh, non voglio fare spoiler, ma diciamo che a dubitare delle proprie scelte non sarà certo lei. 

Trama: Maggie ha tutto ciò che ha sempre sognato: un matrimonio perfetto con Aidan Gardner, artista dotato e rampollo di una delle aziende più potenti d’America. Ma per completare la sua felicità, manca la riconciliazione con il padre, Frank, che non vede da tre anni. Frank, deciso a riavvicinarsi a Maggie, è pronto a evitare gli errori del passato, anche se Aidan si dimostra scostante e sembra nascondere qualcosa. Durante un fine settimana che segnerà la loro vita, emergono segreti inquietanti: qualcuno accusa Aidan della scomparsa di una ragazza, e Maggie inizia a dubitare delle sue scelte. Padre e figlia saranno costretti a confrontarsi con le loro differenze e a rivelare verità inconfessabili, in un crescendo di tensione che potrebbe mettere a rischio le loro vite.

Questo romanzo parte piuttosto bene, con una storia che va in crescendo e che sembra debba “esplodere” da un momento all’altro, cosa che però non fa. La scrittura è molto fluida, a tratti accattivante e ci sono alcuni colpi di scena che lasciano il lettore spiazzato e che lo spingono a voler continuare a leggere, ma la verità è che, alla fine, questo è un libro che ti lascia ben poco. I personaggi sono a tratti stereotipati, a tratti irritanti, il più delle volte poco credibili e la storia sembra voler puntare tutto solo sui colpi di scena, perdendosi poi, però, in un finale troppo frettoloso per essere davvero d’impatto. Peccato, in ogni caso proverò comunque a leggere altri lavori di questo autore per vedere se, magari, il mio mancato coinvolgimento nei confronti di questo libro è dovuto al mio stato emotivo al momento della lettura o se, semplicemente, il suo stile non è nelle mie corde.

Il Gotham Cafè di Stephen King

Un giorno, Stephen King passa davanti a un ristorante. Attraverso una vetrina, vede una coppia intenta a litigare. La coppia sta raggiungendo il proprio tavolo, guidata da un cameriere che, dalla vetrina, si volta a osservare King, con un sorrisetto che colpì molto lo scrittore. Da questo breve momento è nato il racconto “Pranzo al Gotham Café”. 

Trama: Un uomo di nome Steve Davis un giorno torna a casa e trova un biglietto da parte della moglie, Diane, che lo informa freddamente di averlo lasciato e che intende divorziare da lui. La sua partenza spinge Steve a smettere di fumare, ma ciò lo porta a soffrire di astinenza da nicotina. Quando l’avvocato della donna, William Humboldt, lo chiama per organizzare un incontro per discutere i termini del divorzio e propone un pranzo al Gotham Café, Steve accetta. La disperazione provocata dall’astinenza e dalla presenza della ex è quasi insopportabile, ma tutto ciò è niente in confronto agli orrori che lo attendono nell’esclusivo ristorante di Manhattan..

Pubblicato già in precedenza nella raccolta “Tutto è Fatidico”, questo racconto breve di King viene riproposto in un’edizione tutta nuova, con delle splendide illustrazioni di Javier Olivares che impreziosiscono l’opera, aumentando quel senso di macabro e grottesco che si percepisce man mano che si va avanti nella lettura (una lettura piuttosto veloce, essendo un libro con meno di un centinaio di pagine). Una storia che trova il suo punto di forza nel suo essere a tratti surreale, a tratti angosciante e che, attraverso la mente sconvolta del protagonista, mostra che, a volte, gli orrori più grandi si trovano nei posti più impensati. Se mi sento di consigliarlo? Sì, se siete amanti e collezionisti delle opere del Re, altrimenti, forse sarebbe meglio approcciarsi prima ad altri capolavori di King, visto anche il prezzo di copertina non indifferente. 

I casi di Michael Crichton


Michael Crichton ha dato vita a opere di culto come Jurassic Park, Westworld, Sfera o Congo, ma forse non tutti sanno che è anche il creatore di uno dei medical drama più famosi e longevi della storia: E.R. Medici in Prima Linea. Ma da dove ha tratto ispirazione per i casi trattati nel telefilm? Semplice: dalla propria esperienza. 

Trama: La realtà è piena di vicende drammatiche, che restano a lungo in bilico tra tragedia e speranza. Come le storie dei pazienti ricoverati d’urgenza al Massachusetts General Hospital di Boston: Ralph Orlando, un operaio edile ferito dal crollo di un’impalcatura; John O’Connor, un uomo di mezza età che delira in preda a una febbre dall’origine sconosciuta; Peter Luchesi, un ragazzo che dopo un incidente rischia di perdere un braccio; Sylvia Thompson, che nel corso di un viaggio aereo inizia a provare un lancinante dolore al petto; Edith Murphy, madre di tre bambini, con le caviglie e le ginocchia che si gonfiano misteriosamente.Mettendo a frutto la sua esperienza di giovane medico, Michael Crichton coglie in presa diretta la vita di un ospedale e del suo staff, i dilemmi dei medici e le conquiste della moderna medicina.

Laureato in medicina e chirurgia ad Harvard, Crichton ha raccolto nel libro “Casi di Emergenza”, alcune delle sue esperienze vissute all’inizio della propria carriera di medico, casi particolari che lo hanno colpito o che lo hanno portato a riflettere sulla situazione della sanità in America. Questo libro, infatti, oltre a enigmi medici molto particolari, offre anche una visione d’insieme di quello che è il sistema sanitario Americano, analizzandolo con occhio critico, ma allo stesso tempo professionale. Una lettura interessante che, però, ha anche un grosso difetto: l’età. Il libro infatti, parla di quello che era il sistema sanitario negli anni sessanta, offrendo quindi un panorama limitato sebbene non molto diverso da quello odierno. Un peccato, perché in questo caso, più che in molti altri lavori di Crichton, l’età si fa sentire. Nonostante questo grosso difetto, però, mi sento comunque di consigliare questo libro, soprattutto a chi amato altri lavori di Crichton perché in nessun’altra opera come in questa, è presente la voce e il pensiero del suo autore.