“The Cage” di Lorenzo Ostuni mi ha attirato per tre motivi: il primo (il più venale) è perché ho trovato l’e-book in offerta; il secondo è per la trama che, per quanto in parte già sentita, mi sembrava interessante e il terzo perché scritto da un autore italiano (che solo in seguito ho scoperto essere uno youtuber molto giovane).
Trama: Ray si sveglia in una cella. È solo. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Indossa una divisa che non conosce, gialla come la luce che illumina la piccola stanza in cui è rinchiuso. Porta al polso destro un braccialetto senza fibbia simile a un display spento. Dove si trova? Non lo sa. I ricordi arriveranno poi, poco per volta. Scoprirà presto di non essere solo in questa misteriosa prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme a un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Hanno solo poche ore per salvarsi. Si parlano, si interrogano sul perché di quegli strani messaggi, cercano disperatamente informazioni e una via di fuga: litigano, si accusano vicendevolmente ma alla fine dovranno fare squadra. Perché c’è solo un modo per provare a uscire di lì. Fidarsi delle istruzioni. E degli altri. Anche se uno di loro forse mente. Come in un assurdo, tragico videogioco, prova dopo prova, enigma dopo enigma i ragazzi riusciranno a scoprire cosa è accaduto, chi sono i loro carcerieri e cosa li attende là fuori.
Purtroppo nel romanzo la giovane età dell’autore si sente parecchio. Lo stile è piuttosto grezzo, sicuramente da smussare e migliorare e pecca di alcune ingenuità che lo rendono poco coinvolgente. Non sto dicendo che nel complesso sia un libro totalmente da stroncare, perché comunque si tratta di una storia scorrevole e accattivante, ma che ha il grosso difetto di coinvolgere molto poco a livello emotivo. Sono davvero pochi i momenti in cui sono rimasta davvero col fiato sospeso così come ho trovato davvero difficile riuscire a entrare in empatia con i diversi personaggi. Peccato perché è una storia che partiva davvero bene e con un potenziale enorme.

