Michael Crichton ha dato vita a opere di culto come Jurassic Park, Westworld, Sfera o Congo, ma forse non tutti sanno che è anche il creatore di uno dei medical drama più famosi e longevi della storia: E.R. Medici in Prima Linea. Ma da dove ha tratto ispirazione per i casi trattati nel telefilm? Semplice: dalla propria esperienza.
Trama: La realtà è piena di vicende drammatiche, che restano a lungo in bilico tra tragedia e speranza. Come le storie dei pazienti ricoverati d’urgenza al Massachusetts General Hospital di Boston: Ralph Orlando, un operaio edile ferito dal crollo di un’impalcatura; John O’Connor, un uomo di mezza età che delira in preda a una febbre dall’origine sconosciuta; Peter Luchesi, un ragazzo che dopo un incidente rischia di perdere un braccio; Sylvia Thompson, che nel corso di un viaggio aereo inizia a provare un lancinante dolore al petto; Edith Murphy, madre di tre bambini, con le caviglie e le ginocchia che si gonfiano misteriosamente.Mettendo a frutto la sua esperienza di giovane medico, Michael Crichton coglie in presa diretta la vita di un ospedale e del suo staff, i dilemmi dei medici e le conquiste della moderna medicina.
Laureato in medicina e chirurgia ad Harvard, Crichton ha raccolto nel libro “Casi di Emergenza”, alcune delle sue esperienze vissute all’inizio della propria carriera di medico, casi particolari che lo hanno colpito o che lo hanno portato a riflettere sulla situazione della sanità in America. Questo libro, infatti, oltre a enigmi medici molto particolari, offre anche una visione d’insieme di quello che è il sistema sanitario Americano, analizzandolo con occhio critico, ma allo stesso tempo professionale. Una lettura interessante che, però, ha anche un grosso difetto: l’età. Il libro infatti, parla di quello che era il sistema sanitario negli anni sessanta, offrendo quindi un panorama limitato sebbene non molto diverso da quello odierno. Un peccato, perché in questo caso, più che in molti altri lavori di Crichton, l’età si fa sentire. Nonostante questo grosso difetto, però, mi sento comunque di consigliare questo libro, soprattutto a chi amato altri lavori di Crichton perché in nessun’altra opera come in questa, è presente la voce e il pensiero del suo autore.
