Di Luca Tarenzi ho letto sia racconti brevi che romanzi, opere che mi hanno colpita e che hanno reso davvero molto alte le mie aspettative per God Breaker. Beh, sappiate che le aspettative non sono state minimamente deluse.
Trama:
Gli dei esistono. Camminano in mezzo a noi, vivono dentro e fuori la realtà di tutti i giorni, hanno macchine, uffici, soldi… Ma non tutti. Alcuni stanno morendo, travolti dalla perdita di tutti i loro seguaci; altri combattono una lotta spietata per tenersi il proprio posto nel mondo, usando tutti i loro poteri per conquistarsi l’agiatezza e agire in incognito. Ma un giorno uno di loro, Liathàn, si ritrova coinvolto in una sfida: un ragazzo, giovane e apparentemente potentissimo, è sulle sue tracce, e non si fermerà finché non sarà riuscito ad annientarlo. Chi è questo giovane? Edwin – questo è il nome del ragazzo – mostrerà di essere un nemico estremamente pericoloso, in cerca di una vendetta i cui motivi Liàthan ignora del tutto. Un anno esatto durerà la sfida, e se al termine Liàthan non sarà riuscito a fermare il suo avversario morirà, inesorabilmente e senza che niente possa impedirlo.
Con una scrittura incisiva e dallo straordinario potere evocativo, Tarenzi é riuscito a trascinarmi in una storia avvincente, mai scontata o banale, ricca di personaggi vivi come la realtà sotterranea da lui creata.
Il punto forte del romanzo per me è proprio quel mondo nascosto fatto di divinità e creature leggendarie plasmato dall’autore; un carosello di personaggi strabilianti, a tratti grotteschi, descritti in una maniera così vivida da avere quasi l’impressione di vederli prendere vita una volta chiusi gli occhi.
Se dovessi scegliere un personaggio, quello che più ho adorato è senza ombra di dubbio l’imponente Siaghal, amico di Liathan dai modi non proprio delicati (ma del resto se tuo padre era un orco cannibale di certo la delicatezza non ce l’hai nei geni).
Giusto per rendervi l’idea:
“Siaghal non poteva essere ubriaco. Una volta, nel Seicento, Liàthan lo aveva visto bere per scommessa un barile di birra da cinquanta galloni fino all’ultima goccia, sotto gli occhi inorriditi ed estasiati dei mortali. Si era fermato una sola volta, quando, vicino alla metà, era caduto per terra. Poi, ingoiato l’ultimo sorso, si era rialzato, si era pulito la bocca sulla manica e aveva stretto tra le mani, fino a spaccarlo come un uovo, il cranio dell’unico tra gli astanti che aveva riso vedendolo cadere.”
Dai come si fa a non adorarlo!!!! *,.,*
Io la prima volta che ho letto questa citazione sulla pagina facebook di God Breaker giuro che ho riso per mezz’ora e successivamente non ho potuto fare altro che adorare Siaghal ancora di più (leggere per credere).
Devo inoltre ringraziare Luca Tarenzi non solo per avermi regalato una splendida storia, ma anche per avermi fatto scoprire miti e leggende a me sconosciuti. Durante la lettura infatti a volte mi sono fermata per cercare su internet riferimenti e storie su alcune delle creature descritte o anche solo menzionate nel romanzo. Ho trovato sorprendente il modo in cui Tarenzi é riuscito a incastonare queste leggende in un mondo coerente perfettamente integrato con la nostra realtà.
Altra piccola nota é la presenza in God Breaker di due guest stars provenienti dal suo precedente romanzo “Quando il diavolo ti accarezza.” I due libri non sono direttamente collegati (sono infatti entrambi autoconclusivi), ma la realtà in cui si svolgono le due vicende é la stessa e ho trovato davvero bello poter ritrovare, anche se per una breve apparizione, due personaggi precedentemente tanto amati.
Un romanzo quindi consigliatissimo a chi ama le storie ben costruite con personaggi accattivanti e mai banali.
Ah! Questa ovviamente é la mia opinione, voi siete sempre liberi di non prendermi troppo sul serio 😉