Alcuni giorni fa mi sono guardata (anzi goduta) il nuovo film della Disney “Frozen. Il regno di ghiaccio” e devo dire che mi è proprio piaciuto.
Ciò che più ho avuto modo di apprezzare in questo film d’animazione è un’ulteriore passo avanti in quella che è la visione della principessa Dineyana.
Mi spiego: vi ricordate Biancaneve o Aurora, la bella addormentata, in versione Disney?
Erano le classiche principesse indifese che s’innamorano a prima vista del loro bellissimo e perfettissimo principe il quale ovviamente provvede a salvarle dalla strega cattiva di turno.
Col tempo però le principesse Disney sono diventate più moderne, più forti. La prima a mostrare un certo cambiamento è stata sicuramente Belle, intraprendente e intelligente, decisa e amante dei libri, la prima che in effetti ha “invertito i ruoli” salvando lei il suo principe dalla maledizione che l’aveva trasformato in bestia.
Poi ci sono state Pochaontas, Mulan e via dicendo fino ad arrivare a Rapunzel (che fa anche una piccola apparizione in Frozen) e, alla fine, alle principesse Elsa ed Anna di Frozen.
Il punto focale di questo film è proprio il legame tra Elsa ed Anna, due sorelle divise a causa del potere di creare e dominare la neve e il ghiaccio di Elsa.
Per anni Elsa vive in isolamento sperando di tener nascosto quel potere finché, il giorno della sua incoronazione, non ne perde il controllo arrivando a far piombare l’intero paese in un inverno eterno.
L’amore tra le due principesse e la determinazione di Anna nel voler proteggere e ritrovare la sorella, scacciata e considerata un mostro dal suo stesso popolo, sono il motore che dà il via agli eventi e allo stesso tempo ciò che salverà tanto il regno quanto la stessa Anna.
Il grande amore normalmente tanto decantato nelle favole Disney classiche, invece, non ci fa poi una gran bella figura.
All’inizio Anna conosce e si innamora a prima vista di Hans che ha tutte le caratteristiche del principe da “favola”: è nobile, bello, gentile, buono di cuore e apparentemente innamorato perso.
Dopo la classica canzone d’amore di rito i due si fidanzano e decidono di sposarsi peccato che più avanti Anna scoprirà che in realtà il suo bel principe non è poi così perfetto come sembrava. La principessa passerà quindi da un’ingenua visione dell’amore (che poi è quella che avevano tutte le principesse Disney “classiche”) a una più consapevole dell’amore stesso.
Il vero “principe” infatti si rivelerà essere Kristoff, venditore di ghiaccio un po’ rozzo che con la sua renna Sven (bellissimi i finti dialoghi tra i due) aiuterà sì Anna, arrivando anche a rinunciare a lei pur di salvarla, ma che comunque ha davvero poco del classico principe azzurro (insomma gli hanno anche disegnato un naso che tende a distrarre parecchio). Inoltre non sarà l’amore che lo lega ad Anna a portare il lieto fine bensì, come già detto, quello tra le due sorelle.
Ma il vero mito di Frozen è sicuramente Olaf, il pupazzo di neve che ama con tutto se stesso il caldo, ignorando che basterebbe un fuocherello per scioglierlo. Uno di quei personaggi che ti restano nel cuore e che riescono a strappare delle grasse risate e intenerire allo stesso tempo.
Frozen è quindi un film Disney che rivedrei volentieri più e più volte e che a mio avviso dà uno slancio alle tanto amate principesse, non più solo delicate fanciulle in attesa di essere salvate, ma ragazze determinate e pronte a tutto per le persone amate, forse ancora un po’ troppo ingenue sì, ma sempre più indipendenti e dal carattere forte.
Che la Disney si stia preparando seriamente per la principessa Leia e prole?
P.s. questo è il mio parere… voi ovviamente siete più che liberi di non prendermi troppo sul serio 😉