La Diga di Blackwater

La saga di Blackwater è senza ombra di dubbio una delle serie di romanzi più strane e spiazzanti che io abbia mai letto, ma allo stesso tempo una delle più affascinanti. Sono solo al secondo volume di questa storia, ma devo ammettere che, per il momento, è ancora così.

Trama: 1922. Mentre Perdido si sta riprendendo dalla devastante inondazione, la costruzione di una diga è l’unico baluardo possibile contro la furia dell’acqua. Ma il cantiere riversa sulla cittadina il suo carico di imprevisti: la rivolta degli operai, il capriccio delle correnti, il mistero di alcune sparizioni. La matriarca Mary-Love si scontra con Elinor, ora parte della famiglia Caskey. Macchinazioni, alleanze innaturali, sacrifici: a Perdido i mutamenti saranno profondi, le conseguenze irreversibili. La lotta è appena cominciata.

Continua la saga della famiglia Caskey e degli abitanti di Perdido, in lenta ripresa dopo la terribile devastazione dell’inondazione. Tutto ruota attorno alla costruzione della diga del titolo, alla quale l’unica a opporsi è la misteriosa Elinor che sembra avere un legame particolare con il fiume, quasi ossessivo.

Una saga ben scritta e molto scorrevole, a tratti grottesca, che parla di ipocrisie e tradimenti, ma anche di rivincite e e riscatti da parte di personaggi che rivelano una forza e una determinazione inaspettati e per i quali ci troviamo inaspettatamente a fare il tifo. Al di là dei drammi e degli intrighi familiari, però, c’è un lato oscuro in questa storia, un aspetto sovrannaturale già accennato nel primo libro, ma che emerge ancora di più in questo secondo capitolo soprattutto nella parte finale, in una scena agghiacciante che spiazza il lettore portandolo inevitabilmente a chiedersi quale sia il segreto che si nasconde dietro a Elinor e alle acque del fiume. 

Come il primo volume della saga, anche La Diga mi ha colpita, lasciandomi con uno strano senso di inquietudine e straniamento, ma anche con tanta curiosità di leggere i capitoli successivi. Per il momento continuo a consigliare questa saga pur consapevole che non può piacere a tutti.

Lascia un commento