Inizia Settembre e, finalmente, penso di riuscire a tornare a pubblicare qualche articolo in più (prendendomi ovviamente giusto una settimanella o due quando a Ottobre dovrò partorire XD).
Questa volta voglio parlare del secondo volume della trilogia de “il Problema dei Tre Corpi” di Cixin Liu. Questo romanzo, purtroppo, è la prova che a volte una trilogia può avere l’effetto montagne russe, partendo col botto e avendo poi un leggero calo nel secondo volume che potrebbe risultare deludente rispetto al primo.
Trama: L’universo è un’immensa foresta abitata da feroci predatori. Nascondersi significa sopravvivere, rivelarsi significa diventare prede. È quello che ha fatto la Terra, e ora i predatori stanno arrivando. Impiegheranno 400 anni, attraverso gli spazi siderali, e la Terra tenta di organizzare una disperata resistenza. I terrestri che avevano cercato di collaborare con i Trisolariani sono stati sconfitti, ma sul pianeta sono presenti i sofoni, particelle subatomiche in grado di dare agli alieni accesso istantaneo a tutte le conoscenze umane: ciò comporta che i piani difensivi sono a totale disposizione del nemico. Solo la mente umana rimane inaccessibile: è questa l’unica speranza di salvezza attorno a cui si costruisce il Progetto Asceti Impenetrabili, un audace programma che garantisce enormi risorse e affida poteri straordinari a quattro persone perché trovino una strategia difensiva efficace: tre sono importanti uomini politici e scienziati. Il quarto è un oscuro, mite astronomo e sociologo cinese, stupito che abbiano voluto affidargli quell’incarico. Eppure è proprio lui quello che gli invasori Trisolariani vogliono morto…
Il secondo libro della trilogia di Cixin Liu abbraccia un arco temporale estremamente lungo, con salti temporali che, a volte, lasciano spiazzato il lettore, trasportandolo in una realtà sempre più oscura, dove gli esseri umani cercano di trovare una soluzione alla minaccia Trisolariana in un clima di profonda angoscia, ansia e disperazione. Un romanzo dove, all’inizio, non solo è difficile identificare un vero e proprio protagonista, ma anche una sorta di linearità nella trama. Pian piano, però, ecco che il libro rivela una struttura complessa e ben costruita, raggiungendo l’apice nella sua parte finale, sicuramente la più bella e coinvolgente sotto ogni aspetto.
Un romanzo che vale la pena leggere per dare una degna conclusione a “il problema dei tre corpi”, ma che ho trovato a tratti pensante e, soprattutto nella prima parte, troppo lento e discorsivo
