Ho voluto leggere questo libro dopo aver letto il precedente lavoro di Leatherbarrow incentrato sul disastro di Chernobyl (che consiglio vivamente). Devo dire che non è una lettura leggera perché l’autore non si concentra unicamente l’incidente di Fukushima in sé, ma analizza in maniera molto dettagliata il rapporto del Giappone col nucleare.
Leatherbarrow parte quindi dall’apertura in parte forzata del Giappone agli altri paesi, alla sua situazione a livello energetico nel corso della storia, alle tragedie di Hiroshima e Nagasaki che hanno segnato in maniera profonda i giapponesi e ovviamente la loro opinione sul nucleare.
L’autore inoltre analizzata in maniera accurata anche la cultura Giapponese (soprattutto quella legata al lavoro) che molto ha influenzato ciò che è successo durante il disastro della centrale di Fukushima Daiichi. Un approccio a livello storico, sociologico e soprattutto politico che dipinge un quadro completo (e a tratti piuttosto inquietante), ma soprattutto il più possibile obbiettivo di quello che è successo nel 2011 a Fukushima e delle sue conseguenze che si protraggono ancora oggi.
Una lettura complessa, a tratti pesante e difficile da seguire (più che altro nella prima parte), ma interessante e fonte di numerose riflessioni.
Un libro non semplice, ma che mi sento di consigliare vivamente.