La trilogia di Gwendy finisce a dormire poco col botto, grazie a un romanzo che perde in parte i toni favolistici dei primi due volumi e pone la protagonista ormai sessantaquattrenne davanti a una missione che non solo stravolgerà per sempre la sua vita , ma che si rivelerà più difficile del previsto quando la malattia e l’età inizieranno a lasciare il segno su di lei. Interessanti i numerosi riferimenti e collegamenti tra la scatola e il mondo reale, in particolare con il COVID (ora so chi devo ringraziare per aver dovuto rimandare il matrimonio due volte XD)
Un romanzo sicuramente coinvolgente e accattivante che a mio avviso però, potrà essere apprezzato fino in fondo soprattutto dai lettori appassionati di King che conoscono (almeno) le sue opere principali.
Perché, non so voi, ma leggendo King che mi inserisce in un unico libro le parole Derry, clown e Torre, io mi fomento e anche parecchio 😁