Ė uscito a fine luglio il film “Ex_Machina”, pellicola molto particolare diretta da Alex Garland e interpretata da Domhall Gleeson, Alicia Vikander e Oscar isaac.
Trama:
Tra tutti gli impiegati del grande motore di ricerca per cui lavora, Caleb è stato scelto per il prestigioso invito nella residenza del mitologico fondatore della società e inventore dell’algoritmo di ricerca. Arrivato in una zona a metà tra la magione irraggiungibile (lo porta un elicottero privato che si ferma diversi chilometri prima del primo edificio) e il rifugio zen, Caleb comprende di essere stato scelto da Nathan per un importante esperimento. Da decenni infatti Nathan è al lavoro sulla costruzione di un’intelligenza artificiale e Caleb deve testarla per capire se abbia raggiunto o meno il suo obiettivo. Il modello attuale con cui Caleb si confronta si chiama Ava, ha forma umanoide, pelle e circuiti, ragiona ed è conscia del suo status. Dopo i primi giorni Caleb comprende però che c’è qualcosa che non va, le frequenti ubriacature del capo, i moltissimi luoghi della magione in cui non può entrare e alcune strane confessioni di Ava compongono un mosaico più inquietante di quel che non sembrasse all’inizio.
La prima cosa che mi ha colpito di questo film é l’ambientazione claustrofobia e angosciante, una specie di villa/laboratorio ultramoderna e senza finestre, che crea fin da subito una forte tensione che si trascina fino alla fine del film. Così come l’ambientazione, anche i personaggi di Nathan e Ava, a mio avviso magistralmente interpretati, riescono a infondere quella stessa sensazione di ansia sebbene, col passare del tempo, si inizia inevitabilmente a simpatizzare con l’Intelligenza Artificiale. Almeno fino all’inquietante finale.
Nel film vengono trattati temi piuttosto conosciuti legato alle I. A. e al nostro rapporto con loro, ma vengono sviluppati in maniera particolarmente realistica, forse un po’ scontata a tratti (si spera sempre in colpi di scena che però non arrivano), ma comunque coinvolgente.
Difficile capire, infatti, chi sia il vero “antagonista” o quali siano le reali motivazioni che spingono ad agire i protagonisti. Spesso ci si trova perfino a dubitare su chi sia in realtà la macchina e chi l’uomo e a riflettere sulla natura dell’uno e dell’altro. Un buon film, quindi, consigliato soprattutto agli amanti del genere. Voi ovviamente, però, siete sempre liberi di non prendermi troppo sul serio 😉