Ok, ultimamente sto pensando molto alla tendenza a prendere troppo sul serio la lettura. Spesso cerchiamo libri impegnati o ne valutiamo stile, trama e personaggi come se l’unica cosa che conta fosse il “doverlo giudicare”. Così capita che ci scordiamo del semplice piacere della lettura, quello che provavamo quando eravamo piccoli e trovavamo un libro che semplicemente riusciva a far volare il tempo e a farci passare un piacevole pomeriggio lontano da tutto e da tutti.
Ho deciso ufficialmente di soprannominare quei libri: romanzi Hakuna Matata (senza pensieri).
Per me Divergent di Veronica Roth è stato proprio uno di questi libri: un romanzo piacevole, senza troppe pretese e in grado di non farmi sentire lo scorrere del tempo.
Ehm… per chi non conoscesse il libro ecco la trama:
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l’amicizia per i Pacifici, l’altruismo per gli Abneganti e l’onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l’unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c’è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto – se reso pubblico – le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l’addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza…
Ok, torniamo a noi. Ho cominciato Divergent giovedì pomeriggio (e finito Venerdì mattina), mentre ero a Milano, vicino piazza Duomo. Mi sono seduta sulle scale di una chiesa, in una stradine secondaria e ho iniziato a leggerlo, semplicemente perché avevo voglia di passare un po’ di tempo con un libro. La lettura mi ha semplicemente rapita, trascinandomi così tanto nel mondo della giovane Beatrice da farmi stare seduta su quella scalinata più di quattro ore.
Ho trovato la scrittura scorrevole e fresca, capace di mostrare e descrivere ambienti e situazioni dando il giusto impatto alle scene più forti (come la morte dei genitori di Beatrice o l’accoltellamento a un occhio di uno dei suoi compagni) senza però renderle troppo crude. Uno stile che punta quindi più sull’impatto emozionale che su quello “visivo”. La storia mi è sembrata ben strutturata. Certo ci sono delle cose piuttosto scontante, insomma si sa fin da subito che Beatrice (Tris dopo la scelta della sua nuova fazione) passerà dall’essere la ragazza presa in giro da tutti per essere nata tra gli Abneganti ad essere la più abile e la più figa dei nuovi arrivati tra gli Intrepidi, però il romanzo non rinuncia a offrire qualche colpo di scena soprattutto nella parte finale che viene “introdotta” da una serie di elementi ben piazzati nell’arco del percorso intrapreso da Tris dopo la scelta della sua Fazione.
I personaggi devo dire che mi son piaciuti molto a partire da Tris divisa costantemente tra il suo essere stata un Abnegante e il suo passaggio tra gli Intrepidi, ma ancor più terrorizzata dalla sua sconosciuta natura di Divergente. Una protagonista complessa, anche lei con le sue menate mentali, per carità, però nel complesso davvero cazzuta. Tobias poi é davvero affascinate. Certo il fatto che ci sarebbe scappata la storia d’amore tra lui e Tris era un po’ scontato, la loro storia però pur avendo i suoi picchi romantici non é così stucchevole da risultare fastidiosa. Insomma niente in stile “vampiri con i denti cariati” (e chi vuol capir capisca.)
Un romanzo distopico quindi non certo eclatante (ho trovato molto più d’impatto la trilogia di Hunger Games) però sicuramente piacevole e in grado di far passare delle piacevoli ore di lettura. Ringrazio quindi di cuore la mia mitica sister Valeria aka Anita Blondie che me lo ha consigliato e attendo marzo 2014 per vedere se il film rispecchierà l’immagine che mi son fatta del libro.
P.s. Questo ovviamente é solo il mio parere di lettrice senza arte né parte. Se non siete d’accordo con me… Beh non prendetemi troppo sul serio. 😉