Edito da Multiplayer Edizioni, “Ringo: chiamata alle Armi” è un wester post-apocalittico scritto da Roberto Recchioni e illustrato da Emiliano Mammuccari che si colloca tra la prima e la seconda stagione di Orfani (quindi tra Orfani e Ringo) sebbene, a mio avviso, possa essere letto in maniera indipendente dalla serie a fumetti della Bonelli e apprezzato anche dai “neofiti degli Orfani”.
Con un stile scorrevole e un ritmo serrato, “Ringo” è una lettura veloce ( l’ho finito in poco più di un giorno), ma allo stesso tempo intensa, capace di mostrare in maniera vivida la cruda realtà in cui vive il protagonista.
Un omaggi che non tutti forse noteranno, ma che personalmente ho apprezzato molto, è quello fatto alla bellissima ballata di De André “Il Pescatore”. La prima parte del romanzo, infatti, ha come titolo “Venne alla spiaggia un pistolero” ed è una rielaborazione della canzone alla quale viene data poi una continuazione seguendo l’idea che il pescatore non risponda volutamente ai due poliziotti per solidarietà con l’assassino o, in questo caso, con il pistolero.
Se proprio devo trovare un aspetto negativo, però, proprio a causa della velocità e del ritmo con cui si svolgono gli eventi, non sono riuscita a farmi coinvolgere emotivamente da alcuni personaggi, apparsi (e scomparsi) forse un po’ troppo velocemente nella vita di Ringo. I contenuti Extra inoltre sono solo ulteriori illustrazioni con delle citazioni del romanzo stesso, cosa che magari a non tutti potrebbe far piacere (ma visto che non era certo per quelli che ho preso il libro, come si dice dalle mie parti, ‘sti cazzi).
Una lettura accattivante quindi, alla quale secondo me bisognerebbe approcciarsi con l’idea di star leggendo una sorta di “fumetto senza vignette”, arricchita inoltre dalle illustrazioni di Mammuccari, non tante quanto mi sarei aspettata, ma sicuramente meravigliose.
Questa ovviamente è solo la mia opinione. Voi siete sempre liberi di non prendermi troppo sul serio. 😉