Ed eccomi qui, alla fine di un nuovo libro di Stephen King e questa volta si tratta di “Tommyknocker – le creature del buio”.
Trama: Haven, New England. Camminando nel bosco dietro casa, Roberta Anderson inciampa in un oggetto di metallo che spunta dal terreno. Un oggetto strano, inamovibile. Incuriosita, la ragazza inizia a scavare per disseppellirlo, dapprima con cautela, poi con un accanimento crescente. È così che scopre un’astronave sepolta da milioni di anni, che vibra ancora debolmente. Non sa che si tratta di una minaccia agghiacciante che trascinerà gli abitanti di Haven in un incubo, asservendoli al volere dei misteriosi Tommyknocker
Un romanzo che parte molto bene, con una storia interessante e sicuramente molto ben costruita. Peccato però che nella parte centrale il ritmo rallenti parecchio, diventando forse un po’ troppo lento e in alcuni punti anche un po’ pesante. Alcuni personaggi vengono introdotti velocemente per poi magari sparire di punto in bianco senza alcuna funzione effettivamente utile alla trama principale. Insomma se il romanzo fosse stato tagliato di almeno un centinaio di pagine probabilmente la storia non ne avrebbe risentito affatto. Per fortuna però il libro si riprende sul finale che con un ritmo serrato, cattura nuovamente l’attenzione del lettore, trascinandolo fino a un finale coinvolgente e ben costruito. Consigliato sì, ma con riserva.