Lunedì 18 maggio si è concluso l’annuale Salone Internazionale del Libro di Torino, un evento al quale partecipo ormai ogni anno con grande piacere. Questa volta, non vivendo più a Torino, sono stata ospite dei mitici Blondie del blog “Il Trono di Libri” (un blog cccciovane, ma con un altissimo gradodi miticità).

L’Hot Burger, il mega panino con pane, hamburger, insalata, pomodorini, cipolla caramellata, cipolline sottaceto, maionese, ketchup, mozzarella, sottiletta, bacon, insalata russa, cetriolini e ovviamente hot dog, generato durante la mia permanenza in casa Blondie
Quest’anno in particolare ho avuto modo di godermi il Salone e di ritrovarne quella che per me è sempre stata l’essenza di questo evento: trascorrere delle splendide ore in mezzo a milioni di libri e ritrovare persone care con le quali condividere la mia passione per la lettura. Niente relazioni sociali o prese di contatti con editori e scrittori, niente autopromozione o chiacchiere inutili da editoria spicciola: c’ero solo io, i miei amici, tanto divertimento e, soprattutto, tanti i libri.
- le mie mitiche e indistruttibili amiche Marianna e Alice
- Fabio Cicolani che mi ha insegnato termini a me sconosciuti
- Laura Platamone e Daniele Picciuti (che c’è anche se non si vede)
- Fabrizio Furchì e la sua maglietta che semplicemente VINCE
- Cecilia Randall che, con mio sommo gongolamento, mi ha scritto meravigliose dediche sulle mie copie di Millennio di fuoco e Gens Arcana
Questi e molti altri amici ritrovati come il mitico Viewtifull Max e la sua dolce (e, diciamolo, anche più bella ;P ) metà Giulia, il Grazie Mario e la mitica Federica Spagone, hanno contribuito a rendere il fine settimana del Salone, un week end unico e spensierato che mi sono davvero goduta come non mi capitava da anni.
Anche a livello di organizzazione e allestimento ho trovato un netto miglioramento rispetto all’anno passato, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione del padiglione 1, (sicuramente meno vuoto e dispersivo dell’anno scorso). Peccato la grossa pecca dell’assenza del wi-fi, ma, sapete, a far tutte le cose come si deve poi quelli del Salone rischiano di abituarci male.
Il “mio” Salone del Libro poi è stato anche un week end di “cari auguri” (come quello che mi è stato fatto dal mitico creatore di “Io ti maledico”)
E attimi di massima serietà allo stand della Nero Press XD
e poi vi domandate perché vi dico di non prendermi mai troppo sul serio?