Un soggiorno all’Overlook Hotel

Ultimamente ho un po’ la fissazione dei confronti libri/film (dannata disoccupazione che mi da molto più tempo libero XD)  e questa volta tocca a Shining.
Come sempre (si lo so che l’ho fatto solo due volte, ma così fa più figo) ho cominciato leggendo il LIBRO:

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Il romanzo di King é sicuramente un capolavoro, un crescendo di tensione e angoscia che mostra personaggi magistralmente delineati a livello psicologico.
Quella che ho notato essere una differenza principale con il film, é che se nel film si ha quasi l’impressione che sia l’Overlook Hotel a portare Jake Torrance verso la sua follia omicida, nel romanzo l’albergo arriva a portare il custode allo stremo facendo emergere un aspetto violento e aggressivo già presente in lui.
Fin da subito é chiaro che Jack é un uomo disturbato: alcolizzato, arriva a sfiorare il divorzio a causa soprattutto di un “incidente” nel quale spezza il braccio del piccolo Danny, ma, anche dopo aver smesso di bere, perde il lavoro di insegnante per aver picchiato a sangue uno studente che gli stava bucando le ruote della macchina. É chiaramente quindi un uomo frustrato e angosciato già da molto prima di iniziare il suo lavoro di guardiano all’Overlook. L’albergo quindi viene mostrato come un essere vivente e pulsante (spesso citato come “il direttore”) che non fa altro che stimolare e alimentare quella parte oscura di Jack.

Ci sono poi due personaggi che ho trovato sicuramente di più spessore nel romanzo: Wendy e il Dick Hallorann. La prima é sicuramente molto più affascinante della piccola moglie spaventata e tremante del film.
Nel romanzo ci si immerge spesso nel suo punto di vista  cosa che permette di apprezzarla maggiormente nelle sue innumerevoli sfaccettature, dalla paura del marito al desiderio di cercare di salvare il loro matrimonio, dall’amore smisurato per il piccolo Danny all’ansia crescente per la sua sicurezza.
Hallorann poi gioca un ruolo fondamentale nella parte finale e nella salvezza di Wendy e  di Danny e sinceramente mi é dispiaciuto, nel film, vederlo morire, ammazzato da Jack Torrance con un rapido colpo di accetta, dopo una fin troppo rapida entrata in scena all’Overlook.

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Insomma ho trovato Shining un romanzo capace di immergersi in profondità nell’animo e nelle angosce dei suoi personaggi e di mostrarci le loro menti tormentate da atroci visioni di orrore. Una sorta di viaggio verso l’abisso della psiche umana cominciato molto tempo prima degli eventi dell’Overlook e raccontato con una struttura articolata con diversi cambi di punto di vista e salti temporali magistralmente gestiti.

il film:

A livello di trama, la pellicola di Kubrick é molto diversa dal romanzo di King, ma ne ricalca alla perfezione le atmosfere angoscianti e ansiolitiche. A mio avviso sono tre gli elementi che rendono questo film davvero eccezionale: la musica, le inquadrature perfette e la faccia da psicopatico di Jack Nicholson.

La musica svolge un ruolo importante, accentuando le scene di maggior tensione e dando come una voce all’Overlook Hotel attraverso suoni striduli e acuti, quasi fastidiosi, che danno forza ai momenti in chi l’Hotel manifesta la sua influenza sui suoi abitanti.

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Alla musica poi si uniscono una serie di inquadrature a dir poco perfette. Insomma ho trovato ad esempio stupefacente come Kubrick sia riuscito a trasmettere ansia e a catapultare fin da subito nell’atmosfera dell’albergo semplicemente seguendo la macchina di Jack Torrance con un’inquadratura dall’alto e la musica adatta. Magnifiche anche le scene in cui la telecamera segue da dietro il piccolo Danny che vaga per l’Hotel sul suo triciclo, facendoci calare nel punto di vista del bambino e dandoci l’impressione di trovarci immersi in un immenso labirinto.
Da brivido poi le visioni del piccolo Danny che appaiono per brevi sitanti in certe scene e che che riescono ad essere di forte impatto senza quasi dare tempo allo spettatore di capire fino in fondo quello che sta vedendo.

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E poi c’è Jack Nicholson che nella sua recitazione è davvero strepitoso! La sua fisicità, il suo riuscire a mostrare la sua crescente pazzia solo con le espressioni del volto… capisco bene perché Tim Burton lo abbia poi voluto per la parte del Joker.
Un’interpretazione perfetta, un magistrale Jack Torrance che incarna perfettamente quello creato da King.

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Ultimo appunto sul film é per quello che é stato, a mio avviso, una sorta di ribaltamento del finale. Se nel romanzo infatti é il fuoco a porre fine alla vita di Jack Torrance (e a quella dell’Overlook Hotel) con una violenta esplosione del locale caldaie, nel film Jack muore congelato all’interno del labirinto dell’albergo.
Dal fuoco al ghiaccio quindi, ma sempre fedele all’essenza del capolavoro di King.

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Se lo consiglierei o meno?

Un film di Kubrick con Jack Nicholson tratto da un romanzo di King… Davvero c’é bisogno di dirlo?

Uh, se poi però pensate che stia dicendo solo un mare di boiate ovviamente… non prendetemi troppo sul serio 😉

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