“The Mist” è la serie televisiva tratta dall’omonimo racconto di Stephen King, uscita su Netflix questo 25 Agosto. Avevo già avuto modo di vedere il primo film tratto da questo racconto che mi ha tenuto col fiato sospeso spiazzandomi del tutto nel finale, per questo ero davvero entusiasta dell’uscita di questa serie.
Un altro motivo per cui aspettavo questa serie è il possibile collegamento con la Torre Nera. Pare infatti che nel precedente film tratto da “The Mist” le creature che si nascondono nella nebbia siano le stesse che compaiono appunto proprio nella Torre Nera ed ero curiosa di vedere se fossero dei collegamenti anche tra questa serie tv e il film sulle vicende del Pistolero. Purtroppo però in questa prima stagione non viene data alcuna spiegazione sull’origine della nebbia o sugli esseri che la abitano quindi mi toccherà aspettare la seconda. Insomma difficile pensare che sia un caso che la serie ( così come il remake di IT ) sia uscita proprio lo stesso anno in cui è uscito il film della Torre Nera.
Una misteriosa e fitta nebbia avvolge una cittadina degli Stati Uniti. Presto tutti si accorgeranno che qualcosa di malvagio si nasconde dentro la nebbia, qualcosa che uccide i cittadini, o chiunque tenti d’oltrepassarla, in modo inspiegabile. I sopravvissuti si nascondono in alcuni edifici della cittadina, dove emergono divergenze personali che rendono difficile la convivenza, mentre il male si trova a pochi passi da loro.
Purtroppo l’entusiasmo di questa serie è stata un po’ smorzata dalle prime due puntate che, a mio avviso, sono un po’ troppo lente, quasi banali nel presentare personaggi forse un po’ troppo stereotipati. La delusione però è diminuita andando aventi con le puntate. I personaggi diventano man mano più interessanti, le vicende più incalzanti e angoscianti e la psicologia umana diventa la chiave di volta della serie. Man mano che la storia prende piede, viene sviscerata la natura umana dal fanatismo umano a come le persone possono degenerare e tramutarsi in bestie quando si trovano in una situazione estrema, rinchiuse, terrorizzate e ridotte quasi alla fame. Il tutto in un crescendo di tensione che sfocia in un finale di stagione con la giusta dose di sangue (e di gongolamento da parte mia).
Una serie quindi non eclatante, a tratti deludente forse e, all’inizio, piuttosto lenta, ma che comunque offre le giusta dose di tensione e ansia. Da vedere senza però limitare il proprio giudizio alle prime puntate.
Questa ovviamente è solo la mia opinione. Voi siete sempre liberi di non prendermi troppo sul seri. 😉